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Museo Civico Archeologico di Vetulonia
Impossibile non rimanere a bocca aperta entrando nel Museo di Vetulonia, intanto se ci siete arrivati è sicuramente per una via tutte curve e in salita, di quelle che mettono alla prova anche le macchine con più cavalli! Avete parcheggiato e ora state entrando, vedrete sicuramente persone indaffarate, che corrono di qua e di là… siete nel posto giusto! Tutte le volte che siamo arrivati al museo abbiamo sempre trovato questa scena, e molte volte ne abbiamo anche fatto parte!
Il primo incontro: Creative CH
La prima volta che abbiamo messo piede nel museo è stata per il progetto Creative CH, Vetulonia era stata scelta per uno showcase per la sua importanza come centro etrusco, ma ancora non conoscevamo lo staff.
Fin dalla prima riunione è stato evidente che sarebbe stato un caso particolare, l’entusiasmo nell’accoglienza della proposta di realizzare l’app tour book per collegare gli scavi al museo era palpabile. Nello sviluppare l’app abbiamo scoperto una collezione museale unica, pezzi bellissimi, e uno staff che non si tira mai indietro.
Il progetto prevedeva anche di creare momenti di condivisione con i visitatori, locali e in vacanza, così nel periodo estivo abbiamo organizzato un evento evocativo. In quale altro posto si poteva trovare un assessore che si presta ad arrivare in barca e a scaricare le anfore, come avrebbe fatto un etrusco? Solo a Castiglione della Pescaia poteva capitare una cosa del genere.
Com’erano pese quelle anfore! Potevamo farle di polistirolo o di cartapesta? Noo, volevamo assolutamente rendere l’idea quindi abbiamo ingaggiato un esperto in rievocazioni storiche che ha realizzato le anfore in terracotta. Le anfore arrivate dal canale sono state trasferite su un carro in legno trainato da cavalli con figuranti in costume. Una giornata unica conclusa con una bellissima cena etrusca organizzata grazie alla collaborazione della Provincia di Grosseto.
Era nato un amore. Per la Maremma, per Vetulonia, per quella gente che come noi si era impegnata tanto per quell’evento.
2014
Così quando izi.TRAVEL ci ha scelto come rappresentanti in Italia e ci ha parlato dell’importanza dello storytelling, secondo voi da quale museo abbiamo cominciato? Il primo museo archeologico sulla piattaforma è stato il Museo Isidoro Falchi di Vetulonia. Quell’assessore che aveva scaricato le anfore non ci voleva credere che la piattaforma era gratuita, che non doveva pagare niente se l’audio italiano lo facevano loro. Così ci siamo organizzati per una registrazione in presa diretta della direttrice del museo che ci illustrava via via i pezzi.
Ci trovavamo nuovamente a bocca aperta. Una passione, una semplicità di parole e un entusiasmo nel descrivere i reperti che non aveva precedenti. Poi tornati a Firenze abbiamo editato tutte quelle ore di registrazioni e con pazienza la nostra prima audioguida in presa diretta era pronta, ha più di 40 schede ed è sempre una delle più ascoltate, decretando così la nascita della Voce degli Etruschi. Negli anni abbiamo sviluppato anche una versione inglese grazie all’aiuto di una laureata in lingue straniere e una “Mirada” in spagnolo grazie ad un prezioso “prestito” del Universidad Adolfo Ibáñez.
Negli anni successivi, ogni anno, ci siamo messi intorno ad un tavolo e abbiamo buttato giù idee per un evento, una mostra temporanea o un progetto. Questo è quello che è successo dal 2015 a oggi.
2015
A febbraio c’è stata la prima edizione di tourismA e mentre seguivamo le proiezioni della Florentia Romana abbiamo dato anche il nostro supporto multimediale a Vetulonia per il Workshop “Vestire L’Antico”. Materie prime e tessuti all’alba della storia” in collaborazione con il Museo di Verucchio. È stato proprio alla fine di questo workshop che Simona Rafanelli ci ha chiesto se ci avrebbe fatto piacere partecipare alle riunioni della Provincia di Grosseto per la partecipazione al Fuori EXPO della Regione Toscana. Se dopo il Fuori Expo pensavamo di aver usato tutte le nostre energie ancora non avevamo capito di che pasta sono fatti in Maremma, ed evidentemente anche noi!
Il 23 Luglio 2015 apriva le porte la mostra “Antichità Sequestrata. A Vetulonia l’Italia antica si ritrova a tavola” in collaborazione con la Guardia di Finanza. Per questa mostra abbiamo ideato e sviluppato due soluzioni multimediali per il percorso espositivo. Entrando nella sala delle mostre temporanee il visitatore si trovava davanti alle vetrine magistralmente allestite dalla restauratrice Antonella Russo. E sulla destra la nostra postazione interattiva touch screen con il puzzle ludico-informativo di una kylix (coppa) in stile attico a figure rosse, in frammenti. Il gioco ha divertito tutti, grandi e piccini e anche noi ci siamo divertiti tanto a progettarlo e realizzarlo.
Per questa mostra Nicola si è cimentato nella sperimentazione delle tecniche di animazione… e se questi bellissimi vasi prendessero vita e raccontassero la storia dipinta?
2016
Che a Vetulonia non si fermino mai lo sapevamo, ma non potevamo credere nemmeno noi alle bellezze scoperte durante la sessione di scavi: un orante, una testa di cavallino, una conchiglia di bronzo e un meraviglioso pavimento a tessere rosse e nere. Questo era il tema della mostra temporanea del 2016, il ritorno a casa dei reperti. È stato spontaneo per noi proporre un virtual tour della Domus da inserire nel percorso di visita, così i visitatori potevano contestualizzare subito i luoghi dove i reperti erano stati ritrovati. “Bentornati a casa. La Domus dei Dolia riapre le porte dopo 2000 anni”. Il virtual tour è interattivo, si possono vedere foto, ascoltare la voce e, essendo stato fatto in presa diretta, … anche le cicale!
2017
Nel 2017 abbiamo fatto una doppietta con Vetulonia, in primavera con una bellissima mostra temporanea e in autunno con il progetto Museo4U (negli anni è capitato spesso di scrivere progetti con Simona Rafanelli e lo staff del museo, quasi sempre vicino alla scadenza, di notte e con altri lavori in corso, ma sempre con grande passione e professionalità. Per saperne di più sul progetto, visita la pagina dedicata a Museo4U). Ma andiamo con ordine. La mostra “L’ Arte di Vivere al tempo di Roma. I luoghi del tempo nelle domus di Pompei” è stata realizzata con il Museo Nazionale Archeologico di Napoli, di cui era protagonista e simbolo lo straordinario Efebo di Via dell’Abbondanza. Lo straordinario fanciullo di bronzo veniva utilizzato come porta-lampade per far luce fra il Tablino e il Triclinio estivo. Dopo un lungo e complesso restauro, durato per quasi un secolo, è approdato nell’antica metropoli etrusca in occasione della Notte dei Musei 2017. Prisma ha curato la comunicazione dell’inaugurazione, creando un video introduttivo alla mostra, un virtual tour e un video di backstage.
2018
Non c’è due senza tre! Dopo aver partecipato alla mostra dedicata alla Domus dei Dolia e alle domus di Pompei, potevamo mancare l’appuntamento con l’abitare in Egitto? Certamente no! Nella mostra temporanea del 2018 “L’antico Egitto IN VITA a Vetulonia. A casa di un operaio artista della Valle dei Re” il focus della ricerca si è concentrato sulla civiltà dell’antico Egitto, con la quale gli Etruschi di Vetulonia seppero intraprendere rapporti di natura commerciale fin dall’età villanoviana. Se vi siete persi questa meravigliosa esposizione con un allestimento magistrale di Luigi Rafanelli, potete ancora visitare il virtual tour. Anche questa volta ci siamo voluti divertire con un gioco di memoria a disposizione dei visitatori di tutte le età per tutta la durata della mostra temporanea.
Sempre nell’ambito di questa mostra, il 21 settembre 2018 si è tenuto l’evento “Etruschi Multisensoriali”, una delle tappe del progetto TerrEtrusche, promosso da Feisct, che legava la valorizzazione della cultura etrusca alla promozione ed alla sensibilizzazione verso il paesaggio, inteso come identità del territorio. Durante l’incontro “al buio” Valentina Murru, Vicepresidente dell’Unione Italiana Ciechi di Grosseto, ha condotto i partecipanti in un viaggio sensoriale alla scoperta di alcuni capolavori del Museo e della mostra temporanea. Il pubblico non vedente o bendato ha seguito il racconto di Valentina, toccando gli oggetti, originali o copie, alla scoperta con un approccio diverso, focalizzato sull’esperienza tattile e olfattiva.
2019
La battaglia di Alalìa
Con la mostra temporanea del 2019, il Museo di Vetulonia, ha coinvolto un importante partner straniero: Ineacem dalla Corsica. “Alalìa, la battaglia che ha cambiato la storia”. Cos’è successo nel 540 a.C. nel mare tra Corsica e Italia? Chi si contendeva il controllo di Alìa (l’attuale Aleria)? Jean Castela e Simona Rafanelli hanno dato molto materiale a Nicola che ha realizzato un film documentario di 12 minuti, dove la battaglia navale viene spiegata a suon di animazioni su una musica carica di pathos. Il trailer della mostra è stato lanciato in anteprima a tourismA 2019.
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Il pegno ritrovato
Le storie d’amore, quelle dove si regala un pegno: l’amuleto etrusco che Montale regala alla sua Clizia. L’amicizia tra lei e Jean Cook, lo studio, la ricerca, ma soprattutto la fiducia. Ecco i punti salienti della bellissima intervista a Marco Sonzogni e Simona Rafanelli, un progetto che ci ha tenuto con il fiato sospeso.
2020
Come realizzare una PWA in 10 giorni? Questa è stata la sfida 2020 del team di Prisma. Dopo un anno molto difficile anche per la cultura, si è presentata questa opportunità, però avevamo solamente 10 giorni per realizzarla. Missione impossibile? Tutta la squadra si è messa a lavoro e abbiamo cominciato contemporaneamente a programmare, raccogliere il materiale e creare le icone… e alla fine: ce l’abbiamo fatta! Vuoi sapere cos’è una progressive web app? Visita la pagina Siti e web app!
2021
Cosa può mancare ad un museo con una collezione così bella, immerso nella natura incontaminata e con un uno staff fantastico? Il logo! Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia, la prima necessità era trovare un acronimo che rappresentasse il museo con la sua dinamicità e il legame tra la comunità odierna e la grande metropoli etrusca. Dopo una lunga consultazione, tra telefonate, video call e messaggini alla fine ha vinto MuVet.
La seconda sfida è stata scegliere uno tra i reperti della collezione che rappresentasse il museo: l’elmo? una fibula? E poi ci è venuto in aiuto proprio lui, Isidoro Falchi,
“…pietra grandissima e pesantissima […], la quale certamente, levata dal fondo della buca, si mostrava pel circolo con una sua punta all’esterno fra i pruni e i cespugli del bosco…”
così scriveva della stele di “Auvele Felùske”, il suo disegno in bianco e nero era il vecchio logo del museo.
Ultimo ingrediente per il restyling del logo: la palette di colori, questo è stato facile e veloce. Le idee erano chiare: rosso mattone, bianco e nero. Così Nicola si è messo all’opera e ha creato un prodotto semplificato e portato all’essenziale, il nuovo logo segue le tendenze e il gusto contemporaneo, rinnovando il suo carattere, senza perdere la sua identità. Nasce così una nuova visione, che sottolinea la volontà di mettere al centro la sua vocazione comunicativa e creativa: MuVet accompagnerà il museo in un percorso di modernizzazione.