Il prestito tra musei è una buona pratica comune. Permette di allestire mostre che sarebbero incomplete senza alcuni oggetti che sono di proprietà di altre istituzioni.
L’oggetto però si trova per qualche tempo fuori dal museo di origine e creare uno spiacevole vuoto nell’allestimento.
Il passaporto virtuale si basa su un concetto semplice: inviare l’originale in prestito e sostituirlo con una replica virtuale. Tuttavia, il passaporto virtuale è qualcosa di più. Non sostituisce solo l’originale con la replica, ma coglie l’occasione per illustrare il motivo per cui l’oggetto ha viaggiato in un altro luogo.
Il Passaporto Virtuale spiega l’origine del manufatto mancante, il suo contesto e provenienza, la sua storia e il luogo in cui è attualmente esposto.
Flora è l’ambasciatrice del MANN nel mondo, protagonista della call for voice che ha portato ben 10 lingue da tutto il mondo in occasione della conferenza Virtual Archaeology 2018.